Secondo Coghe, la rimozione dei diritti sarebbe "una grande vittoria"

Jacopo Coghe sostiene che la mancata tutela delle minoranze andrebbe ritenuta una "grande vittoria per il buon senso", in un evidente ricordo alle parole chiave della propaganda legista. E se è pur vero che lui basa il suo reddito sulla propaganda omofoba, non è chiaro su quali basi dica che non discriminare chi non è eterosessuale andrebbe ritenuta una "ideologia" da combattere a nome di quel loro "eroe" che rubava soldi al partito per corrompere la giovane pornostar con cui tradiva la moglie incinta.

Coghe non esulta perché qualcuno ha ottenuto diritti, ma si compiace perché la vita di qualcun altro sarà resa più complicata e difficile. In fondo, l'ideologia populista non fa mai nulla per cistruire qualcosa, ma si fonda sul fare tutto contro qualcuno.
Gioire quando vengono negati, sminuiti o limitati i diritti di minoranze pacifiche dimostra una povertà morale abbastanza evidente. Ma forse sarebbe inutile attendersi altro da una destra che sogna deportazioni, che ripropone deliranti discorsi sulla "difesa della razza" e che vorrebbe tramutare il crocefisso in un simbolo di sopraffazione.