Trump e le 1500 donne transgender che vuole deportare in carceri maschili, esponendole a stupri e violenze

Trump è fondamentalmente un violento che, come tutti i violenti, vuole usare la forza per imporre le sue idee. In barba decenni di studi accademici, ha imposto un osceno ordine esecutivo intitolato “Defending Women from Gender Ideology Extremism and Restoring Biological Truth to the Federal Government” che istituzionalizza ed impone la sua visione rigidamente binaria del genere. E dato che all'estrema destra piace raccontare che la discriminazione servirebbe a "difendere" sempre qualcosa, lui si è inventato che negare la realtà servirebbe a "difendere" le donne. Magari non ci crede manco lui, ma far leva su egoismo e paure irrazionali è tipico dell'ideologia populista.
Resta evidente che Trump scatenerà un'inevitabile escalation di violenza. Ed andrà peggio alle 1500 donne transgender detenute nelle sue carceri che lui trasfererirà in penitenziari maschili, esponendole a stupri e violenze.
In uno stato che ha reso presidente un misogino condannato per aver rubato soldi al partito per corrompere la prostituta con cui tradiva la moglie incinta, non è difficile immaginarsi quale saranno le conseguenze del suo voler deportare donne trans in carceri maschili.
Lo sa bene il Dipartimento per le Carceri degli Stati Uniti, che si sta preparando si prepara a gestire un'emergenza umanitaria di enormi proporzioni.