All’ONU, è record di raccomandazioni all’Italia sui diritti lgbti


L'Italia di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini è sempre più omofoba. Quindi non stupisce che il quarto ciclo della Revisione Periodica Universale dell’Italia presso l'Onu si sia concluso con un risultato storico: il numero più alto di sempre di raccomandazioni ricevute sul tema dei diritti umani delle persone lgbti.
Durante la sessione, l’Italia ha ricevuto ben 19 raccomandazioni specifiche, toccando temi cruciali come il divieto delle cosiddette “terapie riparative”, il riconoscimento legale delle famiglie omogenitoriali, il divieto d’interventi chirurgici sui bambini intersex, il contrasto ai crimini d’odio e alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

«Il numero record di raccomandazioni e di domande avanzate dimostra l’apprensione della comunità internazionale per lo stato dei diritti umani delle persone LGBTI in Italia. La costante erosione delle tutele e l’assenza di un impegno concreto nel contrastare discriminazioni e violenze hanno portato un numero crescente di Stati a esercitare pressione sull’Italia, ponendo il Paese sotto una lente di ingrandimento sempre più critica», hanno dichiarano Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno e Manuela Falzone di IntersexEsiste.

Tra le raccomandazioni più significative avanzate dai paesi membri dell’ONU troviamo:
  • Riconoscimento delle famiglie omogenitoriali: Canada, Francia, Islanda, Irlanda, Portogallo, Paesi Bassi, Finlandia e Colombia hanno chiesto all’Italia di garantire il pieno riconoscimento legale delle coppie dello stesso sesso e dei loro figli, inclusi matrimonio egualitario e diritti di adozione.
  • Protezione delle persone intersex: Malta ha raccomandato di proibire interventi chirurgici non necessari e non consensuali sui bambini intersex.
  • Divieto delle “terapie riparative”: l’Islanda ha chiesto all’Italia di vietare quelle pratiche prive di fondamento scientifico che vengono considerate dannose dalla comunità medica internazionale.
  • Leggi anti-discriminazione: La Spagna ha chiesto l’adozione di una normativa nazionale che vieti esplicitamente la discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere, comprendendo anche il matrimonio egualitario. Belgio e Australia hanno chiesto di includere questi elementi nel codice penale per una tutela più efficace.
  • Crimini d’odio e discorsi d’odio: Stati Uniti, Messico, Danimarca e Montenegro hanno richiesto misure efficaci per contrastare i crimini d’odio contro le persone LGBTI, estendendo la protezione alle piattaforme digitali.
  • Campagne contro l’odio e l’intolleranza: Il Montenegro ha raccomandato lo sviluppo e l’attuazione di una campagna nazionale contro il discorso d’odio e l’intolleranza contro le persone lgbtqi.

Nel corso della precedente UPR, l’Italia aveva accettato alcune delle raccomandazioni sui diritti delle persone lgbt, ma la loro implementazione è stata ritenuta insufficiente.
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