Jacopo Coghe torna ad attaccare le atlete trans


Il pensiero di Jacopo Coghe pare tanto semplice quanto semplicistico. Dato che lui prova una ostentata attrazione sessuale verso le donne, sarebbe "ovvio" che dovrebbe essere ritenuto sbagliato chi non è come lui. E dato che lui vorrebbe privare le donne trans dal loro diritto all'esistenza, è con una certa superbia che dichiara di aver deciso che lui sarebbe il detentore della "verità" e che lui ordina che si dica che le donne trans non esistono. Pazienza poi se la verità è che quelle persone esistevano prima che lui iniziasse a molestarle ed esisteranno anche quando il suo corpo diventerà concime.
Poi, in considerazione di come la sua organizzazione forzanovista sia impegnata nella promozione dell'intolleranza, si lamenta perché una atleta non ha potuto insultare altre atlete. Ed ovviamente si lamenta che quella ragazza sarà educata, col rischio che la cultura possa salvarla dall'ignoranza omofoba che l'ha portata a pronunciare simili frasi.

Ma l'ignoranza probabilmente è utile a Coghe, dato che in un Paese con uno tra i più alti tassi di analfabetismo funzionale, il suo "ragionamento" può procurargli ingenti profitti economici grazie alla caratteristica principale degli analfabeti funzionali, ossia l'capacità a comprendere tutto ciò che non è espressione diretta di una propria esperienza personale. E così, basta far leva sui propri pruriti sessuali per istigarli a quella paura irrazionale che conduce alla devianza omofoba che viene promossa dalla sua organizzazione. Tanto un analfabeta funzionale non capirà mai che alcune persone possano provare sensazioni diverse dalle loro.

E così, sempre attento a legittimare chiunque cerchi di violentare la natura delle persone transessuali, scrive:



Peccato che vomitare insulti tranfobici non sia "dire la verità". E certamente la fantomatica "integrità dallo sport" viene messa in dubbio dagli hater, non dalle loro vittime!
Non meno grave è come Coghe cerchi di scimmiottare il pregiudicato Trump nel tentare di veicolare l'idea che le donne trans rappresenterebbero una minaccia alla "sicurezza" delle atlete, in quella loro retorica che cerca sempre di accostare le loro vittime a dei presunti crimini. Ed è in nome di quella falsa accusa che invita gli hater a "svegliarsi" e a seguirlo nella sua crociata discriminatoria.
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