L'evangelico che non guarda Sanremo ma è pronto a scagliare la prima pietra


Alle volte si ha l'impressione che il pastore evangelico Luigi Carollo parli di cose che non ha compreso, quasi si sentisse in dovere di ripetere ciò che viene sostenuto dalla propaganda delle lobby integraliste solo per manifestare la sua incondizionata fede in Giorgia Meloni.
Oggi, quel dubbio è una certezza. Due giorni fa, dichiarò che lui non guarda Sanremo perché non lo ritiene sufficientemente di destra:



Oggi si dichiara pronto a scagliare la prima pietra contro Sanremo, che lui non ha visto ma è pronto a giudicare. Ed ovviamente l'accusa è di non essere di destra quanto vorrebbe lui, anche se sinceramente pare folle voler dare un colore politico ad un'edizione epurata da qualsiasi contenuto sociale per non rischiare di dare fastidio al governo.
A quanto pare, lui avrebbe dedotto quella tesi perché vedrebbe un fantomatico "gender" nelle scuole, vorrebbe tanto costringere le donne a partorire contro il loro volere e si vanta che la sua Meloni non parteciperebbe mai ad un Pride come i leader di altri partiti. Peccato non paia esserci alcun nesso tra Sanremo e quelle sue estrenazioni:



Curiosa è la sua teoria per cui un cantante dovrebbe solo cantare, ma un "pastore" come lui avrebbe ogni diritto di fare politica. Evidentemente ritiene che agli altri andrebbe negato quel diritto di opinione di cui lui alle volte parrebbe persino abusare. Ed altrettanto curiosa è la sua teoria per cui la Rai dovrebbe dire solo quello che vuole lui, perché lui pagherebbe il canone. Peccato che anche gay e persone di sinistra paghino il canone, motivo per cui non si capisce su quali basi sostenga che bisognerebbe imporre il suo pensiero e censurare qualunque opinione risulti a lui sgradita.
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