Proviamo a spiegare al pastore Carollo perché vedere bimbi amputati non ci rende felici

Il pastore evangelico Luigi Carollo invita i genitori omofobi a non accettare figli gay, incoraggiando un atteggiamento di rifiuto che è stato causa provata di molti suicidi. Vorrebbe togliere la "carriera alias" che garantisce benessere psicofisico agli studenti trans ed dilogia un Andra vani che parla l femminile dei gay col dichiarato intento di offendere. Ma poi ride dei morti, dicendo che Che Guevara andrebbe disprezzato perché lui lo accusa di essere omofobo e razzista quasi quanto lo sono loro.

In realtà il pastore evangelico non pare aver avuto molta fantasia, dato che il suo messaggio pare un plagio di quello scritto ieri dal suo Pillon. Ed entrambi hanno omesso di dire che Che Guevara ha riconosciuto i suoi errori nella persecuzione dei gay, al contrario di un Carollo e di un Pillon che della loro omofobia continuano a farsene un vanto.
E riguardo a quali sarebbero i valori di libertà ed uguaglianza teorizzati da che Guevara, potremmo riassumerli dicendo ch a pensava al contrario delle attuali destre italiane, che campano sull'analfabetismo funzionale mentre il Che osservava che "un popolo che non sa né leggere né scrivere, è un popolo facile da ingannare".
Poi, in uno di quei soliti attacchi che ama riservare a Gayburg, dice di non capire perché non saremmo felici davanti ai suoi amici israeliani che trucidano bambini e civili sulla Striscia di Gaza:

Eppure la risposta è molto semplice. Il rispetto per i diritti umani è imprescindibile. E non è che se uno è omofobo, allora bisogna esultare perché un cristiano ha mutilato un mussulmano di 9 anni:
Sono oltre mille i bambini che sono stati amputati nei primi tre mesi di guerra. Lui sarà anche pro-deportazioni e pro-israeliani, ma davanti a bambini mutilati noi non riusciamo a chiudere gli occhi come probabilmente fa lui. È ingiusta l'omofobia come è ingiusto il genocidio. Ed essere pro-diritti umani non è contraddittorio con nulla, soprattutto se non si fanno tutti quei distinguo che a loro piace fare.
Se provasse a leggere i Vangeli al posto di brandirli contro gli altri, scoprirebbe che Gesù invitava all'amore e non alla vendetta. Gesù non avrebbe gioito per un bambino mutilato e forse nemmeno per la deportazione di esseri umani in Albania. E se la sua sua teoria è che bisognerebbe augurare la morte a chi è omofobo, la stessa teoria dovrebbe valere anche verso Pillon, Gandolfini e lo stesso Carollo? Oppure gli unici omofobi a cui lui augura la morte sono quelli mussulmani che lui disprezza per motivi religiosi?
Non è poi chiaro perché Carollo pubblichi un nostro post e spacci la nostra opinione per quella "degli lgbt". Lo avrà capito che noi non siamo come loro e che noi non pensano all'unisono tutto ciò che la Meloni gli dice di pensare? Ad di fuori dalle gerarchie populiste, ognuno è libero di pensarla come vuole ed è molto scorretto attribuire i pensieri di qualcuno ad altre persone.
Inoltre gli potrebbe anche provare a chiedere perché non sponga mai le sue idee, preferendo irridere e insultare le frasi che attribuisce ad altri.
Ultimissima domanda. Davvero pensa che contestare la liberazione del torturatore di Mitiga e il viaggio di fuga spesato con i soldi dei contribuenti italiani significherebbe essere "pro-Libia"? Ed in che modo dovrebbe esserlo? Sta forse dicendo che lui spera che il torturatore libico faccia altre vittime e quindi sarebbe "pro-Libia" chi lo voleva in carcere e non a praticare torture?