Salò, revocata la cittadinanza onoraria a Mussolini

Dopo cent'anni, la città di Salò ha finalmente revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, datata 1924. Lo ha deciso il consiglio comunale, divenuto di centrosinistra dopo vent'anni di amministrazioni di destra. I consiglieri contrari sono stati tre, tutti appartenenti a liste civiche vicine a Fratelli d'Italia.
La cittadinanza onoraria al capo del partito fascista fu firmata il 23 maggio 1924 dal commissario prefettizio Salvatore Punzo, circa una ventina di giorni prima dell'omicidio Matteotti.
"Le idee rappresentate dalla cittadinanza onoraria a Mussolini non hanno più spazio nell'Italia e nella Salò di oggi", ha dichiarato il sindaco Francesco Cagnini, 29 anni. "Questa è un'iniziativa portata avanti da un'Amministrazione guidata da un sindaco nato 50 anni dopo la liberazione del 1945, che non può quindi in nessun modo vedere questo passaggio come una contrapposizione ideologica, bensì come un momento unificante, che riafferma i valori di amore verso la libertà e la democrazia, veri cardini della nostra Carta costituzionale. Con la revoca ribadiamo i principi e i valori costituzionali che dovrebbero essere condivisi da tutti, più volte ribaditi anche di recente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che sono altamente 'civici', ovvero patrimonio di tutti. Alla luce dei valori costituzionali e democratici che, come amministratori, siamo chiamati a rappresentare, Benito Mussolini non merita alcuna onorificenza dal Comune di Salò. La revoca è un passaggio che non merita ulteriori parole, giustificazioni né tantomeno giudizi. Andava semplicemente ed evidentemente fatta".