Salvini attacca Francamente: «Delirio woke della cantante queer». Poi elogia la tranfobia di Trump

Mentre i treni continuano a viaggiare in ritardo, la preoccupazione del ministro dei trasporti è quella di attaccare una cantante per le sue opinioni.
Tutto ha avuto inizio quando Francamente ha cantato cantare l’Inno di Mameli nel corso della finale di Coppa Italia di Volley femminile ed ha osato notare che il testo è tutto al maschile ed esclude le sorelle d'Italia. Tanto gli ha procurato i soliti insulti scomposti di Cruciani e vari attacchi dalla stampa del leghista Angelucci.
Dato che Salvini non si farebbe mai sfuggire una polemica sessista, soprattutto dopo aver rappresentato le donne come bambole nel corso di alcuni suoi comizi, ha aizzato gli hater leghisti contro la cantante definendo le sue idee come “il delirio woke della cantante queer”.
Nella didascalia del messaggio pubblicato su Instagram, il leader della Lega ha aggiunto: “Mentre negli Stati Uniti il Presidente Trump sta mettendo fine alle follie woke, escludendo gli atleti trans dalle competizioni femminili e ristabilendo solo uomo e donna come unici generi, in Italia troviamo cantanti che, nel nome di una fantomatica “inclusione”, attaccano inno e bandiera con pretesti surreali. Siamo oltre il ridicolo”.
Ovviamente "gli atleti trans" sarebbero le atlete trans, che Salvini definisce al maschile per sostenere che non abbiano diritto al rispetto. Ed ovviamente non nasconde la sua sconfinata ammirazione per un condannato americano che sta promuovendo deportazioni e discriminazioni nel Paese.
Ed è buffo come Salvini usi la transobia per attaccare chi contrasta il sessismo, confondendo temi completamente diversi attraverso quel ricorso a quella truffa "woke" ideata dall'estrema destra evangelica statunitense.