Trump ha avviato la sua guerra dei dazi contro il Canada


Era evidente che l'ascesa di Donad Trump avrebbe fatto sprofondare il mondo in un'era di incertezza. Mentre organizza deportazioni di donne bambini e costringe donne trans a subire probabili stupori in carceri maschili, Trump ha anche deciso di firmare un ordine esecutivo che impone dazi del 25% contro Canada e Messico e del 10% contro la Cina.
Il motivo? Vuole punire il Canada che non è intenzionato a diventare sua colonia. Vuole punire il Messico perché lui disprezza i loro migranti. E contro la Cina sta conducendo una di quelle solite battaglie da populista che ha sempre bisogno di inventarsi un nemico.
In risposta, la Nuova Scozia ha ordinato di rimuovere l'alcol statunitense dagli scaffali dei supermercati. La Columbia Britannica ha vietato l'acquisto di liquori provenienti dagli stati repubblicani. L'Ontario ha promesso che risponderanno "duramente" mentre il Québec si dice "pronto a sostituire i prodotti americani con quelli locali".

Dalla Cina, dicono che gli Usa "hanno imposto una tariffa aggiuntiva del 10% sulle importazioni cinesi con il pretesto della questione del fentanyl: la Cina deplora e si oppone con fermezza a questa mossa e adotterà le contromisure necessarie per difendere i propri diritti e interessi legittimi". "La posizione della Cina è ferma e coerente" e "le guerre commerciali e tariffarie non hanno vincitori".
Inoltre il Canada imporrà tariffe sulle merci Usa, come ritorsione per quelle annunciate in precedenza da Trump, ha affermato il primo ministro Justin Trudeau. Imporremo "dazi doganali del 25% sui prodotti americani per un totale di 155 miliardi di dollari canadesi" (102 miliardi di euro), ha annunciato il capo del governo di Ottawa.
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