Trump ha sanzionato la Corte penale internazionale, accusata di aver accusato un suo alleato

Donad Trump parrebbe soffrire da una mania di onnipotenza. Dopo essere rimasto chiusi nel suo stanzino a emanare ordini esecutivi che impongono il suo volere agli Stati Unti, ora ha deciso di sanzionare la Corte penale internazionale. La sua accusa è di aver agito in modo illegittimo emettendo un mandato d'arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, suo stretto alleato, per crimini di guerra e contro l’umanità.
Né gli Stati Uniti né Israele sono firmatari dello Statuto di Roma, cioè il trattato che nel 1998 istituì la Corte penale internazionale.
A conferma del pieno compiacimento di Trump verso i crimini commessi dal premier israeliano, quest'ultimo gli ha portato in dono cercapersone dorato in «ricordo» dell’operazione condotta dal Mossad contro i militanti Hezbollah.
Nel 2004, Netanyahu fece esplodere simultaneamente centinaia di cercapersone modificati che vennero stati acquistati dai suoi nemici, assicurandosi di ucciderli e di uccidere chiunque fosse nei paraggi. Sulla scritta della bomba dorata regalata a Trump è stata apposta la scritta «usare con due mani», in riferimento al trucco ideato dai servizi segreti per costringere i guerriglieri a impugnare bene il dispositivo per aumentare l’effetto della deflagrazione.
Secondo Netanyahu, quella barbarie e quello strumento di morte dovrebbe rappresentare «la superiorità tecnologica di Israele». I media assicurano che Trump abbia gradito l'omaggio ed abbia ricambiato con una fotografie che lo ritrae insieme al premier e la dedica: «A Bibi, un grande leader».