Coghe saprà la differenza tra avere un'opinione e chiedere leggi che la impongano agli altri?

La propaganda di Jacopo Coghe pare spesso degradante. Oggi lo troviamo a piagnucolare che qualcuno gli vieterebbe di avere un'opinione sull'aborto e che qualcun altro gli chiede di mostrare rispetto verso quelle donne che lui si diverte ad apostrofare al maschile:

Peccato che la sua frase non paia avere alcun senso logico. Nessuno gli impedisce di avere un'opinione, ma diverso è il suo chiedere leggi che impongano la sua discutibile "opinione" agli altri. Perché lui è liberissimo di manifestare il suo disappunto, ma diverso è il suo pretendere leggi che costringano le donne a fere quello che dice lui.
Non va meglio con il suo riferimento alle donne trans, dato che lui è il primo a non riconoscerle e a non concedergli alcun rispetto. L'unico comun denominatore parrebbe essere il suo desiderio di imporre agli altri le sue idee: le donne andrebbero costrette a fare quello che dice lui e che le donne trans siano dovrebbero smettere di esistere perché lui non gradisce la loro presenza. Ma quella non è un'opinione, quella è prevaricazione.
L'impressione è che Coghe abbia molte difficoltà nell'accettare la libertà di scelta altrui, sperando che basti frignare per avvalorare il suo sostenere che tutti andrebbero costretti a con la forza a fare tutto ciò che vuole lui.