I leghisti Sasso e Pillon sfiorano il ridicolo nell'accusare Prodi di violenza sulle donne


Il leghista Simone Pillon si diverte a chiamare al maschile le donne trans, perpetrando quella che è una evidente violenza di genere. Non ha problemi con chi deporta esseri umani o con un Netanyahu che bombarda i bambini palestinesi. Però urla alla violenza sulle donne perché Romano Prodi ha sfiorato i capelli di una giornalista di Nicola Porro:



Qualcuno ha ha anche provato a spiegare a Pillon che il video parrebbe dargli più torto che ragione:



Ben diverso è il tenore dei suoi, i quali sostengono che toccare i capelli ad una donna di destra sarebbe ben più grave che perpetrare femminicidio:



Quindi, scopriamo che a loro sta bene che un vecchio alpino possa palpare il sedere a delle giovani ragazzine, ma loro si stracciano le vesti se qualcuno tocca i capelli di una giornalista che proponeva domande provocatorie ed offensive.

Il leghista Rossano Sasso addirittura sostiene di essere sotto shock. Anche lui prova tirare in ballo la violenza sulle donne, anche se è evidente che la reazione fosse all'arroganza delle domande della signora mandata da Porro e non certamente al suo genere. Eppure Sasso ne approfitta per attaccare chi osa voler insegnare il rispetto delle donne nelle scuole:



Ci faccia capire. Per vendicare Lavinia Orefici, lui promuoverà più sessimo nelle scuole? E se quello è "mettere le mani su una donna", che dovremmo dire della vera violenza?
Ma, soprattutto, se ritiene sia scioccante sforare i capelli di una dipendente di Porro sia scioccante, come dovremmo definire il loro Salvini che rappresentava le donne come bambole gonfiabili?
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