Il leghista Pillon pare ossessionato da Biancaneve


Il leghista Simone Pillon pare letteralmente ossessionato dal nuovo film di Biancaneve. Ripetendo in ogni suo post che i produttori della Disney sarebbero dei "disagiati" perché non sarebbero equilibrati quanto il suo amatissimo Trump e di quel loro amichetto che va in giro con una motosega in mano, continua a strillare che a qualcuno dovrebbe fregare qualcosa se lui non andrà al cinema a vederlo:



Pillon ama ritenere che la discriminazione sia un business e sarebbe scemo chi preferisce l'inclusione al profitto. Il che sarebbe come sostenere che sarebbe uno spreco non far prostituire i bambini se esistono ricchi pedofili che pagherebbero per stuprarli.
Peccato che il film incasserà 50 milioni al debutto USA, 100 in tutto il mondo, in Italia chiuderà il weekend con 4 milioni di euro.

Chiarita la sua mistificazione economica, atta a sostenere che chi discrimina dovrebbero sentirsi maggioranza, interessanti sono i motivi per cui sostiene che la sua povera bambina potrebbe essere "indottrinata" da un simile film. In precedenti messaggi ha chiaro che sono tre i punto che lo fanno infuriare: lui non gradisce un'attrice dalla pelle scusa, lui è infuriato perché i nani non ritengono che una donna debba occuparsi delle faccende domestiche e schiuma al pensiero che Biancaneve sia protagonista della sua vita e non debba appettare di essere salvata da un uomo che va in giro per boschi a molestare sessualmente i cadaveri che trova lungo la strada.

Nella sua mente, tutto ciò lo porterebbero ad essere un film "woke" che non può trovare spazio nel mondo di populisti che vogliono bombe sui bimbi di Gaza e sognano di regalare i diamanti degli ucraini ad un Trump che deporta esseri umani dopo messa.
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