Il leghista Simone Pillon vuole essere amico di Putin


Il leghista Simone Pillon vuole essere amico di Putin. Evidentemente a lui non importa se il suo eroe ha ucciso migliaia di persone ed ha mandato dei criminali a stuprare bambine di soli tre anni: Putin è un omofobo, è razzista e dunque lui gli vuole essere amico. Ma soprattutto, vuole assecondare quel suo amichetto statunitense che si sta spartendo le ricchezze delle vittime ucraine in cambio di minerali preziosi.



L'impressione è che il messaggio di Pillon trasudi ignoranza e malafede. Evidentemente non vuole vedere che il suo idolo si sta muovendo contro l'Occidente, ed è solo grazie alla resistenza ucraina se i suoi piani sono stati ritardati. Ovviamente, se si fosse applicata la teoria leghista per cui la "pace" si otterrebbe con la resa incondizionata agli invasori, il suo progetto si sarebbe potuto concludere in mezza giornata.
E sinceramente lascia basiti apprendere che Pillon voglia dirsi convinto che il suo Putin voglia "contrastare l'invasione cinese". E se davvero volesse aiutare Salvini e Orban nella loro retorica contro i musulmani, perché in Russia c'è la più grande comunità mussulmana d'Europa?

In realtà, tutto farebbe pensare Pillon voglia spacciare per certezze i suoi desideri, anche se non da escludersi che in fondo a lui non dispiacerebbe affatto se l'Italia diventasse una colonia di Mosca. E così si sostiene che un dittatore che va a braccetto con Cina e Iran voglia "contrastare l’espansionismo islamista e Cinese". Anzi, magari arriverà a sostenere che uccida i cristiani ucraini per fare dispetto ai musulmani...
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