La Lega difende il figlio di immigrati contrario ai gay, promettendo nuove leggi omofobe nelle scuole

Il leghista Rossano Sasso ha deciso di rilanciare un surreale articolo di Carlo Giovanardi, in cui l'ex senatore si stracciava le vesti perché un figlio di immigrati sarebbe stato costretto a arrampicarsi su una ringhiera pur di non toccare i gradini arcobaleno di una scala presente in una scuola media di Verona.
Al preside avrebbe detto di non voler toccare i gradini perché «contrario alla comunità lgbt».

Nel racconto di Sasso, l'islamico diventa "un ragazzino", perché si sa che loro etichettano le persone su base religiosa solo quando vogliono vietare il Ramadan. Ma se un mussulmano la pensa esattamente come Pillon, allora è meglio tacere sulla sua origine etnica ed elogiare i suoi genitori mussulmani per aver chiesto l'intervento del leghista Valditara a tutela dei precetti di Allah. Così il leghista medio potrà rispondere ai suoi messaggi scrivendo:

Il leghista Sasso parrebbe aver modificato anche la frase "contrario alla comunità lgbt" citata da Giovanardi, sostenendo che il ragazzino criticasse imprecisate "istanze lgbt". Poi, negato che il minore si dicesse contrario all'esistenza dei gay, si lamenta che sia stato ritenuto omofobo.
Peccato che la versione riportata da Giovanardi fosse un po' diversa:

Neppure esisteva un'altra scala, dato che il ragazzino aveva cercato di accedere ad aree inibite agli studenti. Ma è sulla base della sua traballante ricostruzione dei fatti che Sasso tira in ballo la sua circolare contro una fantomatica "ideologia gender" prima di promettere una nuova legge leghista che colpirà gli adolescenti gay delle nostre scuole.
Fa inoltre riflettere che a suscitare la loro ira siano parole come accoglienza, pazienza, attenzione, cura, empatia, lealtà, altruismo, tolleranza, comprensione, rispetto, ascolto e fiducia.