La Lega si infuria con un'Europa che vuole difendere i nostri confini

Pare verosimile ritenere che la Lega non esisterebbe un solo secondo a renderci una colonia di Trump o di Putin, amandoli entrambi in egual misura. Ne consegue che pare altresì plausibile che non ritengano necessario pensare a come difendere i nostri confini da possibili invasori, preferendo sperperare il nostro denaro pubblico in inutili centri di deportazione albanese o in un ponte che magari non verrà mai costruito.
Lamentandosi anche di chi protegge la natura e non nega i morti della pandemia, è von i suoi soliti toni rabbiosi che Pillon scrive:

Dato che la Von Der Leyen non è un Trump che sta chiuso in uno stanzino a emanare ordini esecutivi contro le persone transgender, è evidente che il progetto sia stato condiviso dai Paesi europei. E non era Salvini quello che sosteneva di voler "difendere i confini"? Lui definiva in quel modo l'aver impedito los barco a dei naufraghi disarmati, ma ora non vuole che si difendano i confini da russi armati sino ai denti?
Non pare andare meglio con Matteo Brandi, in quella gara tra "sovranisti" a chi maggiormente disprezza la propria terra:

Quindi, se fossimo no-vax, omofobi, razzisti e inquinatori, saremmo più forti di Putin? Oppure è perché odiano la nostra cultura che a loro dà così fastidio l'ipotesi che qualcuno non voglia farsi invadere da chi incarna quel loro astio per il green e per i diritti umani?