La Meloni va all'attacco dell'Europa e del manifesto di Ventotene


"Se questo è il vostro modello di Europa, di certo non è il mio", ha detto la premier Giorgia Meloni dopo aver letto un brano del manifesto di Ventotene.
Evidentemente lei non ama chi fondò l'Europa, preferendo un Donald Trump che deporta esseri umani dopo messa o un Elon Musk che vende servizi di telecomunicazioni da usare come strumento di ricatto per chi non si arrende all'invasore russo. E non va meglio con le sue altre amicizie, dato che la nera sovrana adora un tizio con la motosega che truffa i poveri con le criptovalute, un Orban che vieta la libertà di manifestazione dicendo che lo farebbe pe ri bambini o un Putin che pare molto interessato ad invaderci per renderci una colonia di Mosca.
"Giorgia Meloni non solo non ha il coraggio di difendere i valori su cui l'Unione è fondata dagli attacchi di Trump e di Musk, ma ha deciso in aula di nascondere le divisioni del suo governo oltraggiando la memoria europea. Noi non accettiamo tentativi di riscrivere la storia", scrive su Facebook la segretaria del Pd Elly Schlein. Giuseppe Conte ha aggiunto: «Se siede al Consiglio europeo è grazie a Spinelli, Rossi… Tutta l’Europa riconosce che quello è stato il progetto fondativo dell’Europa libera e democratica che abbiamo».

Il Manifesto di Ventotene fu scritto nel 1941, in piena guerra mondiale, da due intellettuali mandati al Confino dal regime fascista. La Meloni si dovrebbe probabilmente vergognare di averli sbeffeggiati nell’aula Parlamentare della Repubblica.
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