L'attacco di Giorgia Meloni alle nostre radici

Mario Mieli non era un pedofilo e benché meno ha mai sostenuto la pedofilia. Ma la destra ha deciso che andrebbe ritenuto tale perché loro hanno estrapolato alcune frasi dai suoi libri e le hanno reinterpretate come più faceva comodo alla loro propaganda. Poi pazienza se sarebbe bastato leggere l'intero testo per comprendere il senso dei concetti espressi, a loro faceva più comodo estrapolare singole frasi e negare ogni contesto storico e culturale per usarle come più era utile alla loro propaganda.
Ora la storia pare ripetersi, con Giorgia Meloni che estrapola parole decontestualizzate dal Manifesto di Ventotene per attaccare i principi su cui è nata l'unione europea:

Peccato che non sia così strano che durante il regime fascista si parlasse di "regimi" e "dittature", dato che quello erano il contesto politico di quegli anni. E sinceramente pare assai più grave che nel 2025 ci siano fascisti che sognano nuove dittature piuttosto che pensare che due prigionieri del regime fascista che sognassero un regime diverso da quello che stavano vivendo.
Ma in fondo la destra vive di odio per le idee altrui, dato che per sua stessa definizione il populismo è un'ideologia che sa solo distruggere e che non potrà mai costruire nulla. E così, si sono inventati la fantomatica "ideologia gender" che giustifica l'omofobia, il fantomatico "woke" che legittima il razzismo e l'odio per un'Europa accusata di non essere nata per volontà del regime fascista.
Peccato che l'attacco di Giorgia Meloni al manifesto di Ventotene parrebbe essere unicamente a vantaggio di quel loro Putin che sogna un nuovo regime basato sul "fascismo perfetto" teorizzato da Dugin e su Mosca come "Terza Roma". E mentre la Russia corre per dare vita all'idea quell'Eurasia che la Lega dice di sostenere da sempre, quelli che si definiscono "patrioti" si permettono di denigrare in parlamento chi fa per davvero patriota.
Ma forse la signora Meloni sa bene che bisogna cancellare la nostra identità e la nostra cultura se si vuole preparare il terreno ad una invasione identitaria che cancelli la nostra storia e le nostre tradizioni per riportare in auge una "cultura" fondata sulle deportazioni, sul razzismo, sulla xenofobia e sull'omofobia. Chissà, magari quell'aberrante idea di Europa potrebbe anche piacergli.