Nave Diciotti, la Cassazione ha stabilito che Salvini ha sbagliato. Ma saranno i contribuenti a pagare i suoi errori

Matteo Salvini insiste nel raccontare la sua solita storiella sulla fantomatica "difesa dei confini" che avrebbe attuato con la sua propagandistica decisione di impedire lo sbarco a dei naufraghi salvati dalla nave Diciotto. Ai tempi invocò l'immunità per salvarsi da un processo per il suo agire.
Ora la Cassazione ha stabilito che il suo agire non fu lecito e che il gruppo di migranti a cui impedì lo sbarco dal 16 al 25 agosto del 2018 dovrà essere risarcito dal Governo. Come sempre accade quando si parla di politici, chi ha sbagliato non pagherà e dunque saranno i contribuenti a doversi fare carico dei costi dei loro errori.
Anziché chiedere scusa e dimettersi, il leghista urla che i giudici dovrebbero pagare le conseguenze penali dei suoi errori:

Se è così "orgoglioso" delle sue gesta, perché non se ne assume la responsabilità? E da quando giudici dovrebbero pagare i danni provocati da chi ha violato la legge e le regole, procurando danno a chi viveva uno stato di emergenza?
Lui si sarà anche costruito un personaggio da baciatore di santi rosari che deumanizza le vittime chiamandole "clandestini", ma certamente non basta ostentare il proprio astio verso le vittime per cambiare la verità riguardo all'inumanità della sua azione politica. Anche perché andrebbe ricordato che i fantomatici pericolosissimi "clandestini" da cui lui ci avrebbe "difeso" erano naufraghi disarmati e bambini affamati.