Pillon e CasaPound attaccano la mostra di Thomas J Price perché una statua ritrae una donna nera

Il leghista Simone Pillon non si è lamento di un Trump che vuole erigere statue dorate in suo onore sui cadaveri di Gaza, ma è infuriato perché a Firenze verrà organizzata una mostra di Thomas J Price che include la statua di una donna di colore.
Probabilmente infastidito da chi ha la pelle di colore diverso dalla sua e da quella dei suprematisti bianchi che votano Trump, il leghista offende gratuitamente la modella, definendola una "poveretta". E se il suo Salvini ha sempre il telefono in mano, Pillon se la prende con la ragazza, accusandola sommariamente di imprecisata "ideologia" in quanto ritenuta non conforme alla sua ideologia populista:

Avrebbe preferito una statua di Donald Trump che legge la Bibbia mentre si fa fate un servizietto dalla pornostar che pagava per tradire la sua seconda moglie incinta?
Naturalmente anche CasaPound ha da ridire, motivo per cui la sua amica Totolo scrive:

La nera signora di CasaPound sottolinea che il loro astio è dettato dal colore della pelle, sostenendo le solite teorie del complotto su fantomatiche "sostituzioni etniche".
Finito di denigrare le persone di colore, Pillon passa a manifestare disprezzo verso chi ha manifestato per l'Europa. Ed è abbastanza assurdo li accusi di essere incoerenti solo perché lui li definisce "no-pax" solo perché contrari ad asservire le mire guerrafondaie del suo Putin:

Con buona pace per Pillon, c'è chi pensa che la "pace" non si ottenga svendendo gli ucraini a Putin dopo che Trump si sarà impossessato delle loro terre rare per trarre profitto economico dai cadaveri caduti per difendere la propria terra.