Pillon insulta Macron: «Vada a giocare con gli unicorni arcobaleno»

Il leghista Simone Pillon ama ricorrere all'insulto gratuito ogni volta che non sa come argomentare ciò che dice. E se è vero che non è da escludersi che il suo sogno più proibito sia quello di essere invaso dai russi, non è chiaro perché sostenga che bisognerebbe essere ferocemente omofobi per poter parlare di difesa dei confini.

Quindi, la "difesa dei confini" andrebbe lasciata solo a chi impediva lo sbarco a dei naufraghi disarmati mentre non vuole muovere un solo dito contro un invasore che avanza con i suoi carri armati?
Per chi non fosse avvezzo al linguaggio dell'ex senatore leghista, il suo slogan sul "non sapere riconoscere i maschi dalle femmine" si basa sul lamentarsi di chi non nega dignità alle donne trans. Mica come loro, che guardano Giorgia Meloni e si compiacciono perché lei si fa chiamare al maschile. E sinceramente, non sappiamo se abbia fatto uso del droghe di Musk per vedere unicorni. Di certo, non si capisce perché sostenga che non essere omofobi dovrebbe compromettere le capacità difensive di qualcuno.
Infatti non ci pare che la geopolitica mondiale si basi sulle fantasie sessuali, ma dovrebbe fondarsi su strategie, diplomazia e deterrenza nucleare. Eppure lui si dice certo che dovremmo affidarci ai "patrioti" di Orban, al tizio con la motosega che vendeva criptovalute o a quel pregiudicato statunitense che lui adora come se fosse un dio.
Peccato che potremmo osservare ch eil mondo viveva in pace prima che l'alleato russo della lega attaccasse l'Ucraina e l'altro alleato statunitense della Lega giocasse a fare il gradasso. E quindi, Pillon dice che dovremmo lasciar fare a loro perché due dei suoi idoli giocano a farsi vanto della loro potenza nucleare?