Russia, attivista trans condannato a 12 anni in colonia penale perché contrario alla guerra

Nella Russia che tanto piace a Pillon, un uomo trans viene detenuto in “condizioni inumane e degradanti” nella colonia penale femminile di Novosibirsk, nella Siberia occidentale. Lo denuncia Amnesty International.
Nel 2023, l'attivista Mark Kislitsyn è stato condannato a 12 anni di colonia penale dal tribunale di Mosca per aver inviato 865 rubli (pari a 10 dollari statunitensi) ad un conto bancario ucraino che, secondo le autorità russe, avrebbe raccolto “donazioni per le esigenze delle forze armate ucraine“.
E così, in stile Donald Trump, anche la Russia di Putin detiene le persone transessuali in carceri opposte al loro genere. E come amano fare le destre, ogni dissenso viene sistematicamente punito.
Secondo quanto riporta Amnesty International, Mark Kislitsyn sarebbe detenuto in condizioni terribili, mandato continuamente in isolamento al gelo e costretto a indossare abiti femminili. All’uomo è stato anche negato l’accesso alle cure di affermazione di genere.
"Imprigionare Mark Kislitsyn in una colonia penale con l’accusa di “tradimento” per aver inviato 10 dollari a un conto in Ucraina sfida il buon senso. Il vero scopo di questa azione penale non è proteggere la sicurezza dello Stato, ma punire un impegnato attivista per i diritti umani per la sua posizione contro la guerra", dichiara l'organizzazione.