Studenti costretti a subire le lezioni del prete contrario ad aborto, divorzio e coppie gay. Esulta la Lega

Secondo il leghista Simone Pillon, per essere "davvero cristiani" si dovrebbe essere ferocemente omofobi e contrari ai diritti civili. Non chiarisce, però, se sia richiesto anche il dovere di andare a prostitute come faceva il suo Trump o se si debbano massacrare bambini come prassi del suo Netanyahu. Quel che sappiamo è che lui è ben contento che il Comune di Vercelli abbia imposto a studenti minorenni le opinabili opinioni di un prete ferocemente integralista. Il tutto, senza alcun consenso da parte dei genitori e in violazione a quella che Gandolfini sostiene sarebbe una "priorità educativa del genitore" da cui dovrebbe derivare il diritto si opposri a qualunque tematica incoraggi rispetto e accoglienza.
Mostrando una certa superbia, Pillon si autoproclama detentore della "verità" nello scrivere:

Apprendimento così che il leghista Rossano Sasso vuole l'autorizzazione scritta dei genitori per poter parlare di rispetto, ma il leghista Pillon vuole mandare a quel paese i genitori che contestano chi vorrebbe corrompere i loro figli al fondamentalismo.
E nel suo racconto, il leghista omette colpevolmente alcune informazioni importanti. Prima tra tutti, il fatto che il suo prete fosse stato imposto agli studenti minorenni di una scuola pubblica senza il consenso dei genitori.
Il leghista si dice tutto contento perché il suo prete si dice contrario all'esistenza dei gay, contrario al diritto di scelta delle donne e contrario al diritto di poter interrompere un matrimonio, Insomma, vorrebbe imporre le sue idee alla vita degli altri, come peraltro ama fare anche Pillon.
Già in passato l'omofobia di Mazzai eccitò Pillon. Anche nel 2024 propose «92 minuti di appluasi» perché estasiato dal suo aver usato termini omofobi e aver usato i social per chiedere a dei ragazzini se ritenessero che a Verona ci fosse «troppa frociaggine».