Chiesta l'archiviazione per Leonardo Apache La Russa. Secondo i pm, non era in grado di capire se la ragazza fosse cosciente

Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, non andrà a processo per presunto stupro. Secondo i giudici, non sarebbe stato in grado di capire se stava facendo sesso con una ragazza capace di intendere e di volere e se ci fosse stato consenso al rapporto. Per questo la procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di violenza sessuale a carico del ventenne e dell’amico dj.
L'inchiesta era scattata dopo la denuncia sporta da una 22enne che aveva incontrato in una discoteca milanese il figlio del presidente del Senato lo scorso 19 maggio 2023. La giovane denunciò di aver subito a sua insaputa dei rapporti sessuali con i due ragazzi dopo una serata in a base di alcol e droga. I rapporti si sarebbero consumati nell’appartamento della famiglia del presidente del Senato, in un condominio in una zona semicentrale di Milano.
Entrambi, però, rischiano ancora un processo per revenge porn come conseguenza dell'aver fatto circolare alcuni video in cui avevano ripreso quei rapporti.
Secondo la pm Rosaria Stagnaro e l'aggiunto Letizia Mannella, un mix di alcol, droga e farmaci avrebbero fatto perdere alla ragazza la capacità di comprendere cosa stava accadendo e che si fosse sinceramente convinta di non avere dato il consenso ad un rapporto sessuale.
Ricordava solo di aver bevuto due drink con Leonardo La Russa, che era stato suo compagno di scuola in un'altra classe, e di essersi poi risvegliata nuda intorno a mezzogiorno «in assoluto stato confusionale» con a fianco Leonardo La Russa, anche lui nudo. Lui le avrebbe detto di aveva avuto un «rapporto sotto effetto di sostanze stupefacenti» con lei e con un suo amico che dormiva in un’altra stanza.
Le indagini hanno anche appurato che il presidente del Senato si era affacciato alla porta della stanza, li abbia guardati e se ne sia andato via.
La giovane era convinta qualcuno l’avesse drogata in discoteca, ma le indagini della Polizia non hanno trovato alcuna conferma anche in considerazione di come le immagini della video sorveglianza interne ed esterne al locale fossero state cancellate. Uscita dall’appartamento di La Russa, la giovane è stata convinta da sua madre ad andare alla clinica Mangiagalli, dotata di un un servizio anti violenze. Li i sanitari le riscontrarono lesioni «compatibili con una violenza sessuale».