Ecco come denunciare i manifesti illegali di Provita Onlus


I manifesti omofobi con cui Jacopo Coghe sta indozzando le strade della nostre belle citta non solo solo spazzatura ideologica, sono veri e propri atti illegali. Lo sostiene l'avvocatessa Cathy La Torre, la quale ricorda che l’articolo 4 bis del decreto infrastrutture prevede sia vietata qualsiasi pubblicità contenente messaggi sessisti o violenti, stereotipi di genere offensivi, contenuti lesivi dei diritti civili e politici, nonché propaganda discriminatoria su orientamento sessuale, identità di genere, abilità fisiche o psichiche, credo religioso o etnia.
I manifesti con cui Coghe chiede leggi anti-gay di stampo russo parrebbe rientrare a pieno titolo in quel materiale proibito dalle nostre leggi

I cittadini che dovessero imbattersi in quella porcheria, esposta peraltro anche a cittadini minorenni, ha il diritto di mandare una mail al Comune o alla Provincia o alla Città Metropolitana indicando la via in cui si trovano. L’Ente responsabile dovrà poi intimare a chi ha pubblicato quelle schifezze l'obbligo di rimuoverle entro 10 giorni. Se ciò non accadesse, l'Ente ha il dovere di rimuoverle e di sanzionare chi li ha affissi con una multa.

Al momento, pare che il Comune di Roma abbia già chiesto alle ditte concessionarie di rimuovere quelle porcherie dai muri della città. E naturalmente Provita Onlus fa già vittimismo, parlando di “ennesima vergognosa e censura a opera di uno squadrismo LGBT ormai istituzionalizzato, in piena violazione del diritto costituzionale alla libertà di espressione contro cui ovviamente faremo ricorso in Tribunale“.
Peccato che ci sia una grande differenza tra una lecita libertà di espressione e una campagna mistificatoria di istigazione alla discriminazione. Di contro, fa abbastanza sorridere che Coghe si appelli alla libertà di espressione quando lui è il primo a denunciare chiunque esprima opinioni a lui sgradite.
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