Il Governo Meloni potrebbe colpire le persone trans con schedatura e visite psichiatriche obbligatorie


Il Governo Meloni potrebbe introdurre la schedatura e l'obbligo a visite psichiatriche per le persone trans. È quanto sostiene Il Giornale, anticipando quelle che potrebbero essere le conclusioni del "tavolo tecnico interministeriale" promosso dalla ministra Eugenia Roccella per dare seguito alle richieste di Jacopo Coghe contro le cure offerte ai minori che soffrono di disforia di genere.
La Meloni si starebbe apprestando ad istituire un "registro della disforia" che schedi i minori in trattamento con bloccanti della pubertà e tutte le persone persone adulte che accedono a terapie ormonali.
I centri sanitari saranno obbligati a trasmettere i dati relativi all’utilizzo della triptorelina nei percorsi di sospensione puberale per minori, così che la Meloni possa avere libero accesso alle loro cartelle cliniche. Inoltre verrà introdotta l’obbligatorietà di almeno cinque visite psichiatriche per le persone adulte che vogliono accedere alla terapia ormonale, così da ostacolare i loro percorsi. Considerando che l'incongruenza di genere non è più classificata come malattia mentale dall’OMS, pare grave che la signora Meloni voglia trattarla come se lei la ritenesse tale.

L'intera vicenda ha avuto inizio dagli attacchi dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus contro le terapie ormonali somministrate dall'ospedale Carreggi di Firenze, ben presto cavalcate dal Ministero che ha messo in discussione la decisione dell'AIFA di ritenere autorizzare l'uso della triptorelina nei casi di disforia di genere.
E così, Jacopo Coghe ha avuto la possibilità di trovare uno spiraglio per attaccare le persone trans, al centro di numerosi attacchi da parte della su organizzazione. Oltre a chiedere un divieto alla carriera alias che garantisce benessere agli studenti trans, vorrebbero si negasse direttamente la transessualità e che le donne trans fossero chiamate al maschile come ama fare il loro amatissimo Trump.
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