Il leghista Sasso pare furioso perché la sua polemica "gender" lo ha portato ad essere invitato in TV

Il leghista Rossano Sasso si lamenta di non essere citato quale promotore di una sterile polemica contro un libro edito dieci anni orsono. Evidentemente reputa che le sue fantomatiche "battaglie" contro un inesistente "indottrinamento gender" siano del tutto inutili se non si viene citati in televisione in modo da poterne trarre profitto personale.
Ed è abbastanza surreale si spinga ad accusare Francesco Vecchi di scorrettezza "sotto il profilo deontologico" perché non interessato alle sue teorie su fantomatiche "compravendite di bambini". peccato che altri potrebbero ritenere scorretto sotto il profilo deontologico il suo proporsi come il leghista omofobo che minaccia chiunque contesti la sua guerriglia all'educazione al rispetto.
Sasso dice anche di trovare "estremamente scortesi e sgarbate le sue affermazioni", peccato che lo stesso potremmo dire delle scortesi e sgarbate affermazioni con cui lui insulta, denigra e attacca gli adolescenti lgbt, le famiglie sgradite a Salvini e chiunque non sia allineato al suo pensiero unico.

Quindi l'impressione è che al leghista Sasso non interessi che si parli dei temi da lui sollevati, a lui interessa unicamente essere citato o essere invitato in studio per ottenere visibilità elettorale. Inoltre è surreale definisca "molte testate" il giornale di Belpietro che gli ha offerto un articolo, mente promette che lui "continuerò a lottare contro l'ideologia gender nelle scuole, insieme alle mamme ed ai papà che mi raccontano quotidianamente cosa accade".
Peccato che la fantomatica "ideologia gender" sia un'invenzione dei populisti e che forse i servizi sociali dovrebbero interessarsi alle "mamme e papà" che gli segnalerebbero ogni tentativo di contesto all'indottrinamento populista dei bambini.