Il sindaco leghista che insultava Papa Francesco ha vietato il 25 aprile per commemorare la sua salma

Stefano Zuccarini, in qualità di sindaco leghista di Foligno, ha annullato le celebrazioni del 25 aprile. Lo ha fatto in nome della “sobrietà” richiesta dal ministro Musumeci con la scusa del lutto nazionale che la signora Giorgia Meloni ha proclamato per la morte del Papa.
In onore alla salma, il sindaco leghista ha vietato ogni celebrazione dell'anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ad iniziare dalla visita al cimitero di guerra a Rivotorto di Assisi.
Peccato che il leghista 61enne non paresse molto vicino al defunto papa, dato che sui social lo insultava e lo denigrava perché accusato di non essere razzista e xenofobo come i leghisti:

Evidentemente odiava Bergoglio ma ha ritenuto che il suo cadavere fosse utile per cancellare quella pagina di storia, peraltro senza spiegare perché lui nutra un così sconsiderato odio verso chi ci liberò dalla dittatura.
Il caso non è isolato. A Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, il presidente leghista del consiglio comunale ha vietato «brani musicali, inni e canti» a eccezione del Silenzio e dell'Attenti, ottenendo che fosse vietato intonare i canti partigiani. Ad Ancora il sindaco Daniele Silvetti di Forza Italia ha sospeso tutte le rappresentazioni musicali, come il concerto e l'accompagnamento della banda: «Il tradizionale concerto sarà riproposto alla prima data utile. Niente musica né accompagnamento della banda».