Jacopo Coghe contestato dagli studenti a Brescia

La destra campa sulla paura. Il. cittadino deve essere spaventato per esser spinto a dare soldi a Jacopo Coghe, in uno schema che ricorda il pizzo mafioso.
Se la vittima di mafia dà soldi ai criminali perché ha paura che qualcuno possa bruciargli il locale, gli omofobi danno soldi a Jacopo Coghe perché lui è riuscito a convincerli che qualcuno vorrebbe "omosessualizzare" i loro figli e che solo l'odio omofobo li spingerà ad essere eterosessuali come quel suo ammattimmo Trump che pagava giovanissime prostitute per tradire la seconda moglie.
E così, Coghe dice che lui inciterebbe discriminazione per "proteggere" i bambini da un mondo senza discriminazioni, vantandosi di comunato la sua opera susciti proteste e orrore nella stragrande maggioranza dei cittadini. In fondo, l'estrema destra ha sempre cercato di sostenere che essere visti con disgusto dovrebbe essere ritenuto un vanto:

Peccato che la fantomatica "ideologia gender" sia un'invenzione dell'estrema destra e combattere un qualcosa che non esiste sa di truffa ideologica. Ed curioso che Coghe insista nell'autoproclamarsi detentore della "verità" mentre cerca di trarre profitto economico dalla discriminazione.
Il presidio irriso da Coghe e strumentalizzato dalla su organizzazione forzanovista è stato organizzato dal Collettivo Onda Studentesca presso l’auditorium Capretti, dove si stava svolgendo il suo convegno contro l’inserimento dell’educazione affettiva nelle scuole alla presenza di Massimo Gandolfini, presidente del Family Day, e di Paolo Inselvini, eurodeputato di Fratelli d’Italia.
“Non accettiamo che le nostre scuole diventino terreno di propaganda bigotta", ha fatto sapere il collettivo studentesco bresciano. Ed è interessante che Coghe sostenga che non bisognerebbe ascoltare gli studenti perché lui è convinto che per "proteggerli" bisognerebbe costringerli a fare ciò che ordina lui.