La Lega e i dazi


Sul finire degli anni '90, la Lega decise di fondare una sua banca. Bossi ci mise la faccia, trasformandosi in testimonial in quanto socio fondatore ed azionista. Ci cascano circa 2500 cittadini (probabilmente tutti elettori leghisti) che perdettero tutto.



Oggi hanno provato a sostenere che "i dazi ci faranno bene". Poi è arrivata la negazione e il voler provare a sostenere che loro non avrebbero responsabilità nel crollo delle borse causato dai dazi di Trump:



A dirlo è quello stesso Claudio Borghi che nel 2016 sosteneva che Salvini avesse capito tutto perché stava con Putin, Trump e la neo condannata Le Pen:



Nel mentre, il leder leghista ha commissionato dei volantini in stile testimoni di Geova in cui si autoincensa quale "leader" di un "popolo" che camminerebbe con lui.



A giudicare dal crollo degli elettori registrato dal suo partito, non parrebbe che le cose stiano esattamente così. Fatto sta che anche lui ha smesso di sostenere che i dazi siano un'opportunità, preferendo citare sconclusionatamente la sua retorica contro i migranti prima di sostenere che dovrebbe essere Bruxelles a risolvergli i problemi:



Ma lui non era quello "sovranista" che riteneva che l'Europa fosse d'intralcio al suo agire?

Anche con Borghi non pare facile trovare coerenza, dato che ciò che afferma oggi non parrebbe coerente con ciò che diceva nel 2016:





L'unica certezza è che alle 2 di notte stava sul social di X a promettere l'eliminazione di chi lo contesta:



Però poi si spellano le mani quando Musk si collega col loro congresso e dice che odio e disinformazione sarebbero "libertà di parola"...
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