Le volgarità di Dragoni contro i privati cittadini che osano contestarlo

Il leghista Matteo Salvini è passato dall'odiare Laura Bordini al fomentare odio contro Ilaria Salis, perché ritenuta sgradita al suo amico Orban e ai neonazisti ungheresi. E se è probabile che Fabio Dragoni direbbe qualunque cosa pur di mostrarsi servile alla propaganda di estrema destra, non pare normale la volgarità e la ferocia con cui insulta un privato cittadino ritenuto reo di essere il padre di una donna sgradita a Salvini:

Esiste ancora il diritto di critica o è fatto divieto contestare chi dispone di hater addestrati a diffamare e insultare chiunque venga messo alla gogna dalla destra? E che c'entrano le visualizzazioni (peraltro parziali) con la ragione? Non è che chi ha più follower ha la automaticamente la ragione dalla sua parte, soprattutto su un social gestito da un Elon Musk che offre visibilità unicamente a chi sparge odio.
L'evidente scopo di Dragoni parrebbe quello quello di evitare ogni dibattuto sul tema, lasciando che le sue volgarità spronassero i suoi a commettere evidenti reati di diffamazione aggravata:

Non pare normale che un persona definisce "lurida" una europarlamentare eletta su spinta di un giornalista. E non è normale che un dipendente di Belpietro usi la sua visibilità per azzittire i privati cittadini che esprimono lecito dissenso dalla sua propaganda.