Pillon e Coghe insultano un'Europa che difende i diritti, inneggiando all'omofobia di Trump

Il leghista Simone Pillon è davvero sgradevole nella sua abitudine a sfottere, denigrare e irridere le vittime della sua persecuzione. Oggi si diverte a fare inutile ironia su chi non discrimina le persone non binarie come è solito fare il suo amatissimo Donald Trump.
A farlo infuriare sarebbe stata la decisione del Parlamento Europeo di invitare gli stati membri a riconoscere un terzo genere sui documenti di identità. Ovviamente la decisione non avrebbe alcuna ripercussione sulla sua vita, ma l'impressione è che Pillon goda nell'essere complice di ingiuste discriminazioni che possano violare l'identità altrui. E così, cita l'organizzazione forzanovista Provita Onlus, dicendo che il suo amico Jacopo Coghe avrebbe ordinato a Giorgia Meloni di respingere una mozione che prevede di riconoscere in terzo sesso sui documenti.

Con quella ferocia a cui ci ha abituato l'organizzazione forzanovista, l'articolo sostiene che il loro presidente (che vive a Praga ma commercia omofobia in Italia) avrebbe deciso che il terzo sesso sarebbe solo "fantomatico" e che riconoscere dignità ai cittadini a lui sgraditi significherebbe "negare la realtà biologica per cui esistono solo i due sessi maschile e femminile".
Una volta spiegato che lui vorrebbe che i genitali contassero più della realtà, è facendo leva sul loro populismo di estrema destra che passa a sostenere che la decisione "attenta alla sovranità dei Paesi Membri con un’indebita e vergognosa ingerenza ideologica".
Brandi si augura così che Giorgia Meloni possa essere tranfobica quanto il loro amatissimo Trump:
Confidiamo che il Governo italiano respingerà con fermezza questa Raccomandazione, di per sé priva di valore giuridico vincolante. L’Italia deve schierarsi con quei Paesi, come gli Stati Uniti d’America, che stanno cercando di smantellare anni di propaganda Woke e Gender di cui queste iniziative sono espressione.
Sostengono poi che Lega e Fratelli d'Italia agirebbero il loro vece nel chiedere la discriminazione die cittadini italiani, con tanto di gogna per chi vota a favore dei diritti e non della discriminazione:
Nonostante l’esito negativo della votazione, esprimiamo gratitudine agli Eurodeputati italiani di Fratelli d’Italia e Lega che in campagna elettorale avevano sottoscritto il Manifesto valoriale di Pro Vita & Famiglia onlus e che hanno coerentemente votato contro questo testo ideologico.
Ci rammarica, invece, il voto favorevole di Massimiliano Salini, di Forza Italia (PPE), anch’egli firmatario del nostro Manifesto, che ha invece votato favorevolmente contravvenendo alle sue promesse elettorali.
La norma da loro contestata serve a garantire il “rafforzamento della sicurezza delle carte d’identità dei cittadini dell’Unione e dei titoli di soggiorno rilasciati ai cittadini dell’Unione e ai loro familiari che esercitano il diritto di libera circolazione”. Evidentemente Brandi preferisce negare le libertà per fare soldi con il suo business incentrato sull'omofobia.