Rompono gambe e braccia ad una donna trans, poi la gettano nel fiume. E c'è chi insulta la vittima

Una donna è stata aggredita, torturata e uccisa. Le hanno spezzato gambe e braccia prima di buttarla nel fiume. E mentre lei cercava cercato di sopravvivere, la gente la filmava al posto di soccorrerla.
Davanti ad un simile orrore, la signora Sofia ha ritenuto di dover correre sui social a insultare la defunta, asserendo che lei vuole venga definita al maschile (esattamente come chiedono Jacopo Coghe, Simone Pillon e Donald Trump):

Probabilmente la signora Sofia esprime lo stesso "pensiero" di chi l'ha torturata e uccisa, mostrando a quale livello di degrado etico e morale ci stiano portando le campagne d'odio dei populisti. E davanti ad un omicidio così agghiacciante, la sua prima preoccupazione è dire che in fondo la vittima se la sarebbe in un qualche modo cercata, perché se non fosse stata transessuale non l'avrebbero uccisa:

La signora cita anche gli slogan di Donad Trump e il suo parlare di "mutilazioni" davanti alle operazioni di riassegnazione di genere. Naturalmente non perde tempo ad osservare che a prendere che le persone si sottopongano a quelle operazioni sono proprio i teorici del fantomatico "gender", preferendo inventarsi che chi è transessuale verrebbe "incoraggiata" ad essere tale. Esattamente come amano sostenere Coghe o Rossano Sasso.
Più che suscitarci una doverosa disistima, la signora Sofia ci preoccupa per la ferocia e l'inumanità di simili commenti.