Salvini non ha manco letto le carte, ma già difende la disinformazione di Musk


Considerando che Matteo Salvini viene pagato dai cittadini italiani e non da Elon Musk, non si capice perché la sua priorità sia quella di curare gli interessi del ricco immigrato sudafricano anziché occuparsi dei costanti ritardi dei treni.
E così, oggi dice che lui non vuole un miliardo di euro con cui si potrebbero costruire ospedali, scuole e strade. Lui vuole che quei soldi restino agli Usa, quale mancia da aggiungere ai dazi che tanto piacciono al leghista Borghi.

Il tema in discussione è la multa che l'Ue vorrebbe ingliggerea Musk per aver infranto il Digital Services Act (Dsa), ossia la legge europea sui contenuti illeciti, la pubblicità trasparente e la disinformazione. Sulla vicenda è in corso un’inchiesta, anche se il leghista ha stabilito che quelle prove dovrebbero essere ritenute solo "Preseunte" senza manco averle lette. A prescindere, lui dice che sia ingiusto dare multa ai ricconi che violano le nostre leggi.



Il messaggio è stato scritto in inglese, così che Nusk possa essere informato del suo impegno nel tentare di tutelare i suoi interessi economici e la sua promozione della disinformazione. Chissà, magari lui potrebbe ricompensarlo facendosi sponsor del suo partito:



Dal canto suo, Musk insiste nel sostenere che disinformazione e istigazione all'odio sarebbero "libertà di parola". Però poi non rimprovera Salvini per le denunce con cui il suo partito cerca di azzittire chi lo contesta...



Con buona pace per Musk, non è difficile capre la differenza tra libertà di parola e disinformazione. Affermare che lui sia una minaccia per la democrazia è un'opinione, affermare che lui sia uno stupratore di minorenni (in assenza di prove concrete) è disinformazione.
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