Crema, il Veneto Fronte Skinheads tenta di accostare il Pride alla pedofilia

Nella notte tra il 19 e il 20 maggio, gli estremisti di "Veneto Fronte Skinheads" hanno affisso alcuni manifesti omobitransfobici che tentano di accostare la comunità LGBTIAQ+ alla pedofilia.
Secondo un copione già visto, i neofascisti hanno cercato di strumentalizzare le parole di Mario Mieli nella reinterpretazione promossa da Jacopo Coghe, chiedendo un divieto al primo Crema Pride, che avrà luogo sabato 24 maggio.
Nel testo affisso, il "Veneto Fronte Skinheads" dichiara di opporsi alla "visione della società promossa dalle cosiddette associazioni arcobaleno" e sostiene un fantomatico legame tra attivismo lgbt e quello "sdoganamento della pedofilia" di cui parla sempre Jacopo Coghe pur senza aver mai prodotto prove a sostegno della loro infamante teoria.
Il manifesto affisso davanti al municipio è questo:

Alessandro Zan parla di un “attacco di matrice neofascista” e chiede lo scioglimento del gruppo: “Secondo la legge, sarebbe già dovuto essere sciolto. Le istituzioni non possono restare a guardare mentre si minaccia una manifestazione pacifica e democratica”.
Ovviamente Mario Mieli non ha mai sostenuto ciò che la destra neofascista cerca di attribuirgli, estrapolando una frase dal suo contesto. Nel testo, infatti, contestava l'ipocrisia sessuofobica e patriarcale della società borghese.