Divieto alle terapie di conversione, raggiunto il milione di firme


È stato raggiunto il milione di sottoscrizioni per chiedere all’Unione europea di emanare un divieto alle cosiddette "terapie di conversione" per le persone lgbtq. Si tratta di interventi di natura psicologica o pseudo medica che dovrebbero l’obiettivo di sopprimere, reprimere e modificare l’orientamento sessuale e/o l’identità di genere di una persona. Peccato si tratti perlopiù di torture psicologiche prive di qualunque valore scientifico, spesso basate di manipolazioni mentali o fisiche, esorcismi e vari abusi violenti che mirano a creare danni psicologici profondi nelle vittime.

Un gruppo di attivisti e associazioni ha formalmente richiesto alla Commissione europea la creazione di una direttiva che vieti sul territorio europeo tali pratiche poiché “l’Ue svolge un ruolo fondamentale nella protezione dei diritti e dovrebbe prendere provvedimenti per combattere tutte le pratiche disumane. La Commissione dovrebbe proporre una direttiva che aggiunga le pratiche di conversione all’elenco dei reati dell’Ue e/o modificare l’attuale direttiva sulla parità (2008) per includervi il divieto di tali pratiche. Inoltre, per contrastare la moratoria legislativa, la Commissione dovrebbe anche attuare una risoluzione non vincolante che chieda il divieto generalizzato delle pratiche di conversione nell’Unione”.
Sul quesito dovrà ora pronunciarsi la Commissione Ue.
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