Fratelli d'Italia voleva mandare Cerno e Coghe a parlare di libertà di stampa in Europa


Pare abbastanza evidente che Il Tempo sia uno tra i quotidiani più asserviti alla propaganda di Giorgia Meloni, anche perché di proprietà di quel deputato leghista Angelucci che vanta il titolo di componente meno presente della Camera (con ben il 99,59% di assenze).
Fa dunque sorridere che Fratelli d'Italia abbia proposto di mandare il loro direttore a parlare di libertà di stampa in Italia presso la commissione Libe del Parlamento Europeo.

Fortunatamente il Gruppo di monitoraggio sullo stato di diritto dell’organismo, presieduto dalla belga Sophie Wilmès, ha respinto il suo nominativo. Ha anche deciso di non accogliere Jacopo Coghe, che, non si sa a quale titolo, sarebbe dovuto andare in Europa per contro dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus a lamentarsi delle limitazioni ai discorsi.

Ovviamente Tommaso Cerno ha già iniziato a fare la vittima, sostenendo che il suo giornale sarebbe «una voce libera di questo Paese» perché «si è occupato del caso Englaro, del gay pride». Su quelle basi sostiene che «in Italia c’è sì il fascismo, ma sta all’opposizione, non al governo».
In quel loro campare di contrapposizioni, si lamentano che a parlare di diritti
La destar si lamenta anche che saranno ammessi a parlare di libertà di stampa «Francesco Cancellato e Sigfrido Ranucci, inoltre è stato dato l’ok ad attivisti Lgbt e trans a parlare di del rispetto di diritti degli omosessuali in Italia».
Eppure non pare difficile capire la differenza tra un Ranucci che viene minacciato di censure ogni due per tre e un esponente delle destra che viene invitato da Giorgia Meloni a parlare ai suoi comizi. E neppure è chiaro se avrebbero preferito che a parlare di diritti dei gay fosse mandato Povia o Pillon...

Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, ovviamente esponente di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: «Curioso che chi si riempie la bocca di democrazia e di tutela dei diritti, selezioni i giornalisti in base all'allineamento politico. La libertà di stampa si difende ascoltando tutte le voci, non solo quelle che fanno comodo».
Peccato che a rischiare censure non è certamente chi va a braccetto con il potere. ER non ha senso volerlo mandare in Europa chi dirà che in Italia non ci sono problemi perché lui è libero di elogiare Giorgia Meloni quanto vuole.
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