Giorgia Meloni si vendica con gli attori che l'hanno contestata, togliendo i fondi a cinema e teatro

Giorgia Meloni sostiene di aver fieramente tolto ogni fondo statale ai film prodotti da persone che osano non aderire alla sua ideologia. Ancora una volta, la nera sovrana ha mostrato il suo volto vendicativo e a ha evidentemente ritenuto di dover punire quanti hanno osato contestare l'operato del suo ministro.
A quel punto non è chiaro quali "capolavori" di estrema destra voglia promuovere, dato che dalla sua parte abbiamo solo quel Cipollino che fa rutti davanti alla macchina da presa e un Pio e Amedeo che si vantano di usare termini omofobi e razzisti. Magari saranno loro i pilatri del suo nuovo Istituto Luce.

Così come il Governo Meloni ha potuto dirottare il 70% dei fondi del Pnrr che destinati alle nostre strade provinciali sul ponte di Salvini, avrebbe tranquillamente potuto tagliare anche la cultura. Ma è indicativo che la signora si vanti del voler togliere voce a chi non la pensa come lei, come se la censura del pluralismo fosse motivo di vanto.
Anzi, sostiene addirittura che lei abbatterebbe muri, anche se quell'immagine non pare adatta a dipingere chi vuole solo azzittire chiunque non aderisca alla sua propaganda.
In fondo il suo elettore medio sostiene che cinema e teatri possano anche essere chiusi, forse perché a loro basta vedere Adinolfi che non fa nulla all'Isola dei famosi per sentirsi culturalmente soddisfatti:

Cancellata l'arte come ripicca verso gli attori che hanno osato contestare il suo ministro, resteranno solo i fondi pubblici a Libero e Il Tempo. Per chi contribuisce ai suoi interessi i soldi sci sono sempre.