Graccione attacca la protezione internazionale e augura lo stupro alle donne italiane

Il signor Dino Graccione, in qualità di fondatore del movimento politico di estrema destra "Noi popolo italiano", si divertì a paragonare la senatrice Liliana Segre ad uno scopettone per il cesso e propose di annettere l'Italia alla Russia del suo amatissimo Putin.
Oggi prova a irridere la protezione internazionale, inventandosi che basterebbe tesserarsi con Arcigay per poter ottenere lo status di rifugiato. Peccato non sia vero.
Di vero c'è solo la realtà che in alcuni Paesi si può essere arrestati o uccisi se non si condivide l'orientamento sessuale che Pillon vorrebbe fosse imposto anche agli italiani, motivo per cui la nostra cultura e le nostre tradizioni ci suggeriscono di proteggere gli indifesi dagli abusi anche se il signor Dino non avrebbe problemi a lasciare che fossero uccisi, torturati o stuprati.
Quindi, in base alla sentenza di un giudice, chi rischia di essere impiccato perché ama un altro uomo può chiedere protezione anche se il signor Graccione non avrebbe problemi a lasciare che fossero uccisi.
Facendo leva sul razzismo, il signor Graccione sceglie con attenzione alcune parole volgari e offensive che possano chiarire la sua omofobia:

Non meno osceno è trovarlo ad augurare lo stupro alle donne italiane che osano mettere in dubbio la sua propaganda razzista:

Ovviamente Graccione tenta di sostenere che tutti gli africani fossero ritenuti stupratori, come gli suggerisce il suo sconfinato razzismo. Commenti così spregevoli e violenti non necessitano di commenti.