I leghisti fanno vittimismo perché si sentono limitati nel loro disprezzo verso gli immigrati

Il leghista Simone Pillon parrebbe trascorrere il suo tempo ad inveire contro quelli che lui si diverte a chiamare "sinistri". In fondo l'ideologia populista è per sua natura incapace di essere propositiva, ma si fonda su un inesauribile odio contro tutti gli altri.
E così, oggi sostiene che se qualcuno affronta in modo serio il tema dell'immigrazione, lui si sentirebbe discriminato nel suo affrontare il tema in maniera populistica:

Al solito, il "ragionamento" di Pillon parrebbe basarsi su assunti falsi. Al di fuori della retorica leghista e del loro sostenere che la sinistra vorrebbe una "immigrazione incontrollata", a tutti pare evidente che l’immigrazione non gestita sia un problema e possa problemi oggettivi. La differenza è che gli altri sostengono che se un bambino sta affogando, vada salvato anche se ha la pelle di un colore a lui sgradito.
Il problema è gestire il tema con proposte populistiche pensate per soddisfare i razzisti, inventandosi centri di deportazione in Albania o proponendo blocchi navali. Ed il problema è avercela con i migranti pur facendo parte di un partito che ha votato in Europa perché l'Italia si facesse carico di chiunque arrivasse sulle sue coste, dato che la Lega era al governo quando l'Italia firmò l'accordo.
Pillon può fare tutto il vittimismo che vuole, ma il problema è che le loro posizioni sono molto vicine al razzismo che al buonsenso. Ed è questa la parte inaccettabile.