Il leghista Sasso continua a invocare limitazioni alla libertà religiosa

Dovessimo seguire la sua retorica, potremmo dire che il leghista Rossano Sasso potrebbe tranquillamente tornarsene nella Padania leghista, dove i meridionali come lui erano ritenuti esseri inferiori che rubavano soldi ad un Salvini che andava per moschee in cerca di voti.
Invece no. Continua a dire che lui odia i mussulmani ed è in odio verso di loro che la scuola dovrebbe imporre preghiere ai bambini, anche contro il volere dei genitori, solo perché è calpestando il principio della laicità dello stato che si potrà usare la religione come strumento d'odio.
Tra i principali teorici della "remigrazione" e della deportazione su base etnica, il leghista sostiene la sua rivisitazione ideologia di alcuni fatti per sostenere che i mussulmani ci starebbero invadendo:

Quindi, lui propone di imporre crocefisi nelle scuole mentre lo stato si occupa di deportare esseri umani in sfregio ai Vangeli? E se è evidente il suo astio verso gay e migranti, su quale basi avrebbe deciso che andrebbe imposta la sua ideologia ad un intero popolo?
Ovviamente dice che si stesse meglio quando Salvini andava per moschee a dire che i pugliesi erano sfaticati e che persone come Sasso stavano derubando i padai dalle loro ricchezze:

Al solito, Sasso cerca di far leva sui pregiudizi. Peccato che in uno stato laico abbia poco seso urlare che bisogna imporre Gesù nelle scuole solo perché a lui non piace chi ha altre credenze.
Vent'anni fa i leghisti erano sulle sponde del Po a dedicare al dio Odino la loro secessione. Ora sono alleati di Putin e di Netanyahu. Che accadrà tra vent'anni se non verrà posto argine alla loro ideologia?
E se lui davvero pensa che tutti gli italiani vorrebbero convertirsi all'Islam, non si pone domande su come la loro strumentalizzazione della religione possa aver influito sulla secolarizzazione?