La sensibilità di Fabio Dragoni per la fisicità di Adinolfi


Mario Adinolfi è un naufrago politico. Sin da quando si iscrisse nella Democrazia Cristiana 32 anni orsono, Adinolfi ha tentato in tutti i modi di sfondare nella politica. Nel 2001 tentò di fondare un suo primo partito, chiamato "Democrazia Diretta" e si candidò sindaco di Roma alle elezioni amministrative del 13 maggio 2001. Ottiene solo lo 0,1% dei consensi.
Sei anni dopo si candidò alla guida del Partito Democratico, ottenendo solamente lo 0,17% dei consensi. Candidatosi nella circoscrizione Lazio 1, non venne eletto. Nel 2011 lascia il Pd e cercò nuova fortuna proponendosi come il re degli omofobi.. Nel 2016 fondò il Popolo della Famiglia insieme a Gianfranco Amaro, senza ottenere nessun reale successo.
Nel 2016 tentò di ricandidarsi come sindaco di Roma, ottenendo lo 0,61%. Nel 2018 raggiunse lo 0,6% alle politiche. Nel 2019 si fermò allo 0,73% alle regionali del Piemonte e allo 0,43% alle europee.
Nel 2022 si presentò come candidato sindaco a Ventotene. Il risultato fu di zero voti. Nello stesso anno creò Alternativa per l’Italia con Simone Di Stefano, ex-vicepresidente di CasaPound. Non andarono oltre lo 0,15% al senato e allo 0,06% alla camera.

Ora cercherà di ottenere visibilità partecipando all'Isola de famosi., forse sperando di poter fare propaganda spicciola ad un pubblico da reality show, al quale verrà imposto un omofobo di estrema destra che si alleò con l'ex di CasaPound per scimmiottare l'Afd tedesca.
Ciò spiega perché Fabio Dragoni mostri una inaspettata sensibilità al body shaming, sfruttando Adinolfi per accusare di discriminazione chi contesta le loro discriminazioni:



In realtà, la stragrande maggioranza degli italiani contesta Adinolfi per le sue idee. Ma si sa che fare vittimismo piace ad una destra che poi campa di bodyshaming verso la Salis e la Rackete. L'indignazione dovrebbe esserci in entrambi i casi, non solo quando riguarda un omofobo di destra.
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