Pillon cavalca l'omofobia per attaccare la sindaca di Merano. I suoi la accusano di pedofilia


I leghisti sostenevano che il Tricolore non li rappresentasse, perché il loro Matteo Salvini si percepiva "padano" e dunque schifava chiunque abitasse al di sotto del fiume Po. Però, è plagiando un messaggio scritto dall'organizzazione forzanovista di Jacopo Coghe che il leghista Simone Pillon tenta di sostenere che la sinistra non avrebbe rispetto per quel Tricolore che molti leghisti dicevano di usare per pulirsi il deretano. In fondo non sono più gli anni in cui la Lega chiedeva il matrimonio egualitario e mandava Salvini per moschee in cerca di voti...

Confidando sull'odio omofobo a cui ha addestrato i suoi hater, è irridendo il contrasto al sessismo che scrive:



Forse il leghist* non ha capito come funziona l'uso dell'asterico, che serve a non imporre l'uso del maschile nel rivolgersi alle donane e non certamente a sostituire vocali a caso. E ser le loro mistificazioni sui fatti appare imbarazzante, ancor peggio è come ad ergersi a paladini del Tricolore sia questa gente qui:



Ovviamente non ha alcun senso prendere una foto a caso e sperare che la bandiera lgbt possa suscitare odio in un pubblico omofobo. Ma forse sarebbe doveroso querelare e processare quei seguaci di Pillon che tentano di accostare i gay alla pedofilia:



No, i triangoli non rappresentano i pedofili, anche se la risorsa pilloniana prova a citare la truffa "woke" e ostenta bandierine a sostegno di un popolo impiegato in un genocidio.

La Progress Pride Flag, ritratta nella fotografia, è stata creata da Daniel Quasar in seguito alle manifestazioni del "Black Life Matters" ed include il nero e il marrone che rappresentano le persone di colore appartenenti alla comunità LGBTQ+, ma anche i tre colori della bandiera trans (bianco, rosa e azzurro).
Inventarsi falsità per istigare odio è un atto aberrante, anche se Pillon si vanta pubblicamente di aver cercato in ogni modo di garantire impunità a chi si macchia di reati dettati dall'odio o è responsabile di discorsi di incitamento all'odio.
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