Trump ordina ai militari trans di dimettersi. Se non lo faranno, li priverà dalla pensione

Confidando sul soccorso dei giudici da lui nominati, Donad Trump è riuscito ad ottenere un discutibile via libera della Corte Suprema al suo progetto per il sistematico licenziamento di tutti i patrioti trans che prestano servizio nell'esercito.
Il Pentagono ha già annunciato che circa mille persone trans sono state allontanate con effetto immediato, alle altre verrà concesso un un mese di tempo per dimettersi "spontaneamente" o verranno cacciati col rischio di perdere la pensione, l'indennità e il congedo onorevole.
L'odio di Trump verso i militari trans non è una novità. In uno dei suoi primi ordini esecutivi impose il loro licenziamento, sostenendo che fossero “in conflitto con l’impegno di un soldato a seguire uno stile di vita onorevole, veritiero e disciplinato, anche nella vita personale”. Frase che pare molto ipocrita detta da un anziano che rubava soldi al partito per corrompere la prostituita con cui tradiva la sua seconda moglie incinta.
Ma già nel 2016 cercò di portare a termine un simile rastrellamento, anche se la Corte Suprema fermò i suoi piani. Da lì la sua idea di riproporre la stessa discriminazione una volta fatti eleggere giudici a lui vicini. E questa volta è riuscito a fare del male a migliaia di americani, così da far felici gli hater che lo sostengono.