Crescentini minaccia i dipendenti: "Non rinnovo il contratto all’operaio che vota sì"

L'imprenditore Marcello Crescentini è tristemente noto per i suoi messaggi contro gay e stranieri. Ma oggi pare aver superato ogni limite, minacciando di licenziaiare i dipendenti che voteranno ai referendum:

Il post pubblicato dall’imprenditore fabrianese ha suscitato sdegno in tutta Italia, a partire da Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, che ha espresso «solidarietà all’operaio che involontariamente ha mostrato con il suo coraggio il clima che regna in molti luoghi di lavoro».
Lo scorso anno era finito alla ribalta delle crocache per aver rotto i sigilli della polizia posti alle sue fabbriche:

L'imprenditore ha dapprima cancellato il post, poi ha minacciato denunce e ha sostenuto sarebbe "fascista" chi osa contestare le sue minacce:

Assicura poi che Lega e Fratelli d'Italia non avrebbero problemi con gli imprenditori che minacciano licenziamenti per chi è andato a votare:


La sua tesi e che si sarebbe inventato tutto per prendere in giro gli italiani. Peccato che minacciare licenziamenti non faccia ridere:


L'uso intimidatorio della magistratura pare ormai la prassi della destra. Evidentemente non tollerano alcuna forma di dissenso. Ed è abbastanza assurdo la voglia gettare sul suo odio per la sinistra (che negli ultimi 12 anni non ha nai avuto la maggioranza) per sostenere che bisognerebbe astenersi dal voto per mantenere le leggi che lui critica.
Finito il suo siparietto, l'imprenditore è subito tornato a fare illazioni poco chiare su Mattarella:

Dirà che lo ha citato solo per "prendere per il culo" chi crede nelle istituzioni?