FdI punta sulla vittimizzazione della Meloni per difendere i suoi privilegi

Con buona pace per Marco Lisei, il problema non è il fatto che Giorgia Meloni voglia stare con la figlia. Il problema è che la signora Meloni non fa assolutamente nulla per tutte le altre madri che vorrebbero la stessa cosa. E se lei si può far pagare dai contribueti i costosi viaggi che offre a sua figlia, donne con possibilità economiche molto inferiori alle sue si devono arrangiare.
Non meno opinabile è che Lisei sostenga che vontestare i privilegi della Meloni sarebbe odio, in quella loro nuova abitudine di accusare la sinistra per il clima d'odio che loro hanno prodotto proponendo reati universali, deportazioni, campi di deportazione albanesi e surreali teorie sul fantomatico "gender". Eppure Lisei sostiene che Giorgia Meloni sarebbe molto generosa perché avrebbe "perdonato" un professore che lei ha nesso alla gogna per propaganda, causandogli aggressioni e minacce a fronte di un commento di pessimo gisto che probabilmente non costituiva nrppure reato. E di certo a lamentarsene non può essere chi ha contestato il ddl Zan sostenendo che i discorsi d'odio fossero "libertà di espressione".

Vuole intestarsi "intelligeza moale"? Faccia anche un solo esempio di cosa avrebbero fatto loro per le donne lavoratrici, visto che sono al governo da trent'anni.
Puntare sulla vittimizzazione della Meloni, che gode di privilegi inauditi alle spalle dei contribuenti, non risolverà i problemi di chi non arriva a fine mese e manco si può portare i figli sul posto di lavoro.
Opinabile è anche l'uso che la Meloni sta facendo della figlia, sfruttandola per cucirsi l'immagine di "madre" che difenderebbe la sacralità della famiglia bianca.

Se la signora volesse solo stare con la figlia, non la sbatterebbe in prima pagina a fini di propaganda.