Il leghista Sasso usa il brigadiere ucciso a colpi di pisola per insultare "i politici di sinistra"

Il leghista Rossano Sasso parrebbe incapace di provare vergogna. Perché probabilmente quello è il sentimento che dovrebbe provare chiunque pensi di poter utilizzare un brigadiere ucciso a colpi di pistola per attaccare "i politici di sinistra" e i ragazzi che osano manifestare contro il loro governo.
E dato che è lui a sedere al governo e che è Piantedosi che avrebbe il compito garantire la sicurezza dell'agente, suscita un certo senso di repulsione trovarlo a strumentalizzare quel cadavere ancora caldo per la sua consueta sfuriata contro chi non è di estrema destra:

Che c'entità la sinistra con quei fatti? E che c'entrano le manifestazioni? E perché nel suo elenco non cita i neofascisti che attaccano la polizia o i camerati di CasaPound che sfottono gli agenti che dovrebbero finalmente liberare l'edificio pubblico che occupano abusivamente da oltre due decenni?
Già che c'era, non pensa di aver sprecato l'occasione di sostenere che sarebbe colpa del fantomatico "gender" o della loro fantasia "woke" se il brigadiere è morto?
Sasso ci faccia un favore: mostri un minimo di rispetto delle forze dell'ordine o almeno di chi è stato ucciso dalla vera criminalità mentre lui pensa alle scale arcobaleno, evitando si strumentalizzarli in maniera così populistica.