Il pastore Carollo festeggia cinque anni di persecuzione delle famiglie gay

Il pastore evangelico Luigi Carollo dichiara candidamente di aver trascorso gli ultimi cinque anni della sua vita a molestare e perseguitare le famiglie gay. Ed il fatto che lui sia omofobo non ci pare un motivo sufficiente per poter sostenere che lui starebbe conducendo una "battaglia del Signore", dato che resta molto opinabile il sostenere ad importare non sia la capacità genitoriale ma ciò che i genitori fanno nel loro lettore. Una tesi che dovrebbe provare ad esporre a chi ha avuto pessimi genitori o genitori pedofili, dato che è molto improbabile che qualcuno di loro potrebbero dargli ragione.

A dir poco osceni sono gli insulti e le offese partorite dai suoi seguaci, pronti a scagliare la prima pietra contro quei genitori che loro pastore invita a combattere solo perché non condividono i suoi stessi pruriti sessuali.


Non provano alcuna vergogna nell'offendere dei bambini attraverso scomposti insulti ai loro genitori? E la signora Giorgia Meloni, così sensibile se citano sua figlia, non ha nulla da dire quando un gruppo di estremisti offendono i figli degli altri?
In passato Luigi Carollo sostenne di aver denunciato penalmente chi espresse compassione verso la sua famiglia dopo la sua pubblicazione di una fotografia in cui lui e sua moglie avevano scritto messaggi omofobi sul corpo della figlioletta. Ed ora lui mette cuoricini a chi dice "poveri bambini"?

Lo sa che Gesù gli avrebbe dato dell'ipocrita?
Indicativi sono anche tag scelto dal pastore. Carollo invoca l'attenzione di Mediaset e di Cruciani perché spera che il suo asserire che lui pregherebbe contro i gay potrebbe portarlo ad apparire in radio o in tv? Se così fosse, saremmo davanti a chi incita odio nella speranza di trarne un profitto personale.