Il pastore Carollo torna a insultare i gay. Oggi li definisce affetti da "poca mascolinità" e li paragona a chi fa sesso con animali

Il pastore evangelico Luigi Carollo dovrebbero imparare a tenere giù le mani dai bambini. Se si vantò pubblicamente di aver querelato chi osò criticare la sua famiglia dopo che lui usò il corpo di sua figlia per scrivere messaggi a sostegno dei reati d'odio, pare molto ipocrita che lui stia sempre sui social ad insultare i figli altrui, peraltro premurandosi di maledire le loro famiglie e promettere preghiere contro di loro.
Al pastore si potrebbe spiegare che non serve attendere il 2045 per trovare figli di eterosessuali che avrebbero preferito due genitori a soggetti procreatori che poi li hanno fatti vivere nell'abbandono o hanno abusato di loro. Perché lui sosterrà anche che la famiglia si baserebbe sulla penetrazione vaginale, ma tanti altri ritengono che a fare una famiglia sia l'amore e non un atto sessuale.
Avvezzo ad inventarsi pseudo-teorie basate sul suo pregiudizio omofobo, oggi sostiene persino che i gay mostrerebbero "poca mascolinità o femminilità". Evidentemente è fermo ai pregiudizi degli anni '70 ed è pronto a giurare che Pillon emanerebbe virilità da ogni poro. E dato che parrebbe avere anche curiose fantasie sessuali, cerca di sostenere che due uomini che si amano sarebbe come far sesso con animali o alieni:

Ora che ha detto un po' di stupidaggini e ha firmato insulti gratuiti, si sentirà più realizzato?