Il vaticanista gay de Il Tempo sostiene l'omofobia sarebbe "la giusta direzione" intrapresa da Leone XIV


Potremmo osservare che Papa Leone XIV ha detto «no» alle madri single e ai leghisti che hanno avuto figli da genitori sempre diversi, dato che sostiene che un'unione matrimoniale debba essere indissolubile e fedele. Ma Il Tempo preferisce sostenere che abbia benedetto la loro omofobia:



Secondo Francesco Capozza, il Papa avrebbe deciso che i gay non siano famiglia, perché si può essere pessimo genitori o criminali, ma a Dio importerebbe unicamente in quale foro si inserisce il proprio pene. E ci spiega anche che l'omofobia sarebbe cosa buona e giusta:

Papa Leone XIV ha messo un punto fermo, anzi fermissimo, su ciò che la Chiesa riconosce come «famiglia». Un concetto semplice d’altronde, in linea con la secolare dottrina cattolica che tutti i papi hanno sempre riconosciuto come non negoziabile: il matrimonio è l’unione giuridica, riconosciuta dalla Chiesa, tra uomo e donna costituita esclusivamente per procreare nuova vita.

Se tale definizione escluderebbe migliaia di cittadini sposato che non hanno procreato, il signor Capozza insiste ne. suo voler sostenere che la religione cattolica si fonderebbe sul coito vaginale. Puoi uccidere bambini a Gaza o puoi deportare esseri umani, l'importante è che tu faccia sesso con una o più donne:

Certe aperture di Bergoglio, molto spesso strumentalizzate da una certa parte politica e dalla comunità Lgbtq+ (e potremmo dimenticare qualche altra vocale o consonante aggiunta qui e là di recente), negli ultimi anni hanno causato sgomento e divisione non solo nelle gerarchie ecclesiastiche – basti pensare alla rivolta della Conferenza episcopale africana contro Fiducia Supplicans, la dichiarazione del dicastero per la Dottrina della Fede che ha introdotto la benedizione alle coppie omosessuali – ma anche tra i cattolici laici.
Papa Leone sta riportando con solerzia e pragmatismo il timone della barca di Pietro nella giusta direzione non solo con modi e apparati esteriori di cui la Chiesa sentiva una certa mancanza da dodici anni a questa parte ma soprattutto sotto il profilo dottrinale e teologico.

Su quali basi il signor avrebbe deciso che l'omofobia sarebbe "giusta" e che la discriminazione sarebbe il volere di Dio? E perché bisognerebbe vietare la benedizione ai gay? Il giudizio spetta ancora a Dio o Capozza pensa che gli altri dovrebbero rendere contro a lui delle loro vite?

Il Tempo insiste nel dire che ogni forma di tolleranza sarebbe sbagliata, perché il "cristianesimo" non avrebbe senso se non può essere usato per discriminare:

Durante gli anni del suo pontificato Bergoglio aveva parlato più volte di omosessualità, prima affermando «chi sono io per giudicare?», poi ragionando sull’opportunità sociale e giuridica delle unioni civili. Queste affermazioni, osannate e divulgate ovunque da quella comunità già citata, avevano scosso fortemente clero e fedeli creando dissapori e sconcerto a tutti i livelli ecclesiali.

E quindi? Il Papa dovrebbe rinnegare Dio per fare felici gli omofobi? Per non scontentare Jacopo Coghe, facciamo del male alle famiglie sgradite alla sua organizzazione?

La parte piò sconvolgente di queta vicenda e che il vaticanista Francesco Capozza si sarebbe sposato con l’ingegnere iraniano Mehran Mazhari lo scorso gennaio:



In realtà non si sono "sposati", ma si sono solo uniti civilmente, perché la destra italiana ha deciso che ai gay italiane spettino meno diritti e tutele rispetto alle coppie eterosessuali. Ed oggi rivendica che lui non vuole essere ritenuto famiglia, perché sarebbe "giusto" dire che solo chi è eterosessuale vada ritenuto tale. Contento lui...
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